Whirlpool Napoli, gli operai adottano il bimbo in catene di Jago: Quell’opera rappresenta anche la nostra lotta

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in foto "Look down", il bimbo in catene, opera di di Jago abbandonata dall'artista in piazza del Plebiscito a Napoli (foto di Chiara Imparato)

“Look down”, il bimbo in catene di Jago in piazza del Plebiscito a Napoli, da oggi, ha una maglietta: è quella degli operai della Whirlpool di Napoli, che hanno vestito la statua in marmo, installata in piazza qualche giorno fa. “Una maglietta che copre il bambino dal freddo – spiega Vincenzo Accurso, Rsu della fabbrica “Quella statua è un invito a guardare chi è in basso, chi è in difficoltà, chi è in una condizione di disagio. Come noi”. Gli operai sperano che si arrivi a una soluzione e che, “attraverso di noi non si arrivi alla morte del lavoro, ma alla cura”. “La nostra vertenza può creare pericolosi precedenti – afferma – A Terni, la Teofran ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento senza rispettare gli accordi, proprio come ha fatto la Whirlpool”. “Speriamo che con il nuovo presidente americano, Biden – aggiunge – possa cambiare qualcosa. Abbiamo più volte cercato una interlocuzione con le istituzioni americane, continueremo a farlo”. “Sappiamo che il Governo italiano sta lavorando, almeno questo ci è stato detto – prosegue – ma ci sentiamo come quando, per essere rincuorati dalla presenza di un bullo ci si rivolge al papà e lui di tutta risposta dà ragione al bullo, prende atto che il bullo c’è e basta”. “Ci rincuora – conclude – la solidarietà che stiamo ricevendo non solo dalle persone, ma anche da associazioni che vogliono condividere la nostra lotta”.