Banco di Napoli, entro febbraio la fusione in Intesa con i suoi 5.900 dipendenti

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L’incorporazione del Banco Napoli nel gruppo Intesa Sanpaolo sembra destinata a slittare a febbraio, secondo quanto emerso da un incontro azienda-sindacati venerdì scorso. Nel cronoprogramma del piano di impresa 2018-2021 del gruppo guidato da Carlo Messina, la fusione del Banco e’ ancora indicata per il prossimo mese di novembre ma l’iter autorizzativo, riferiscono fonti sindacali a Radiocor, si starebbe allungando, con conseguente slittamento a febbraio. Sara’ la data dei titoli di coda per la storia dell”istituto di via Toledo che non sarà più un’entità legale dopo oltre 470 anni. L’operazione non creerà tensioni occupazionali per i 5.900 addetti della banca ma ha lasciato l’amaro in bocca ai sindacati aziendali che ricordando le buone performance della banca e sottolineano il depauperamento per il territorio dalla cancellazione di un’azienda del peso del Banco nonchè la sorpresa per il silenzio della politica davanti alla decisione presa dal gruppo Intesa Sanpaolo lo scorso dicembre. Per alcuni anni il marchio Banco Napoli continuera’ a caratterizzare le filiali del gruppo in Campania. Oggi gli sportelli Banco Napoli sono anche in Basilicata, Puglia e Calabria, sedi destinate a cambiare livrea. Da verificare, per quel che riguarda il marchio, il destino dello sportello piu’ al Nord dell’istituto partenopeo: quello storico, a Roma, a Montecitorio.