Carnevale, ad Acireale 200mila presenze e nuova veste digitale

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Catania, 14 feb. (Labitalia) – Dal 1594 all’era digital: il Carnevale di Acireale, in Sicilia, continua a stupire il pubblico secolo dopo secolo. Lo spettacolo di cartapesta dei maestosi carri allegorico-grotteschi, ricco di quegli effetti speciali che si chiamano arte e creatività, si evolve al ritmo dell’innovazione tecnologica. Smartphone alla mano: per un selfie in maschera, per fotografare il barocco della città, per inquadrare l’apposito Qr code e quindi curiosare on line nel backstage dei cantieri, e – grande novità di quest’anno – per localizzare in tempo reale le gigantesche opere tramite Gps, mentre sfilano nel lungo circuito tradizionale tra la folla divertita o durante gli appassionanti momenti delle esibizioni, quando in un mix di luci e suoni la struttura si apre e si espande per raggiungere fino a 10 metri di altezza e 8 di larghezza. Social media, rete web, device hi tech, amplificano nel mondo virtuale le emozioni reali che fanno grande il Carnevale acese.

“L’edizione 2018 sarà ricordata come quella del rinnovamento o, sarebbe proprio il caso di dire, del ‘rinascimento’, per evocare le radici storiche della manifestazione”, ha affermato Antonio Belcuore, presidente della Fondazione del Carnevale di Acireale, artefice di un evento che ha richiamato oltre 200mila presenze durante le otto giornate di festa.

La Fondazione ha deciso di rendere più contemporanea la propria immagine, realizzando un nuovo logotipo, rimodellando il simbolo della ‘diavolessa’ – segno di distinzione da altri carnevali italiani – distribuendo per la prima volta il merchandising brandizzato, e dandosi, dunque, un’identità visiva più moderna ma fortemente legata ai valori del passato.

Il sito www.carnevaleacireale.it è il primo esempio di questa nuova epoca: dopo aver ascoltato e recepito le richieste e le idee di migliaia di persone che nelle ultime edizioni hanno interagito negli spazi social, “abbiamo costruito una nuova piattaforma web – spiega il presidente Belcuore – al fine di poter migliorare l’esperienza dei visitatori che ogni anno da diverse parti d’Italia e del mondo, giungono ad Acireale per la grande festa in maschera”. “È uno strumento – sottolinea – che potenzia in maniera esponenziale la fruizione logistica dell’evento (info di servizio, parcheggi, punti assistenza, ecc.) ma è anche un ‘libro’ digitale da sfogliare, per leggere la storia e le fondamenta culturali del nostro Carnevale, conoscere i suoi protagonisti, gli artigiani carristi, ed entusiasmarsi con loro in quest’avventura che non risparmia emozioni, colori e valori”.

Se il cuore artistico del Carnevale acese è fatto con elementi semplici – carta, acqua, argilla, gesso, colla e pittura – la regia che dirige l’intera macchina organizzativa si muove al passo con la contemporaneità, “ma – precisa il presidente Belcuore – nulla potrebbe muoversi senza le mani istituzionali che ci sostengono: il Comune di Acireale retto dal sindaco Roberto Barbagallo, e la Regione Siciliana che ha annunciato un finanziamento concreto; non da ultimo, la partnership con l’Aeroporto di Catania, che allarga gli orizzonti sul fronte delle potenzialità turistiche”. “Il ‘Più Bel Carnevale di Sicilia’ – conclude – non è solo uno slogan, ma una realtà importante che incide nel tessuto economico e sociale regionale e nazionale. Lo confermano la valorizzazione dell’artigianato locale e la destagionalizzazione dell’evento con la Festa dei Fiori in primavera”.

Questa la classifica dei carri allegorici di prima categoria, annunciata ieri sera poco prima di mezzanotte, dal direttore artistico del Carnevale, Giulio Vasta: il vincitore è il Cantiere Messina con la sua opera ‘Dillo in Italy’, che ironizza sull’invasione dei termini inglesi nella lingua italiana; secondo classificato il Cantiere Ardizzone con il carro ‘Giustizia all’italiana’; e terzo posto per il Cantiere Principato-Cavallaro e il suo ‘Essere o non essere’. Questo, invece, il verdetto per la seconda categoria: 1. ‘Malavoglia d’Europa?’ (Associazione culturale Leotta-Raciti); 2. ‘Noi Bimbi’ (Associazione culturale Alberto Amico); 3. ‘Loro non si divertono’ (Associazione culturale Mario Scan).