Delrio alla Merkel: problema surplus

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A cura di Antonio Arricale Dopo le dichiarazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel e la dura risposta del sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio è il ministro dell’economia Wolfgang Schaeuble a incaricarsi di A cura di Antonio Arricale Dopo le dichiarazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel e la dura risposta del sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio è il ministro dell’economia Wolfgang Schaeuble a incaricarsi di buttare acqua sul fuoco della polemica. “L’Italia ha approvato una riforma notevole del mercato del lavoro”, ha detto il ministro tedesco, “la Commissione ha proposto di dare più tempo ad alcuni, e il tempo deve essere usato”. Italia e Francia insomma non hanno mancato di esprimere forte disappunto e irritazione contro Angela Merkel, per la quale – in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Die Welt, Merkel – Roma e Parigi devono fare di più per riportare i loro budget in linea con le regole dell’Unione europea. Insomma la Merkel ha incitato i due paesi a varare misure aggiuntive in vista della “pagella” della Commissione europea, rinviata a marzo. Parole che hanno irritato non poco l’Italia, tanto che Graziano Delrio al Tg1 ha prontamente risposto: “Ciascuno metta ordine in casa propria prima di guardare nella casa degli altri”. Il debito italiano “è sostenibile”, mentre “l’eccesso di surplus tedesco crea problemi agli altri”. Dello stesso avviso il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi che ha sottolineato: “Forse la cancelliera Merkel potrebbe concentrare la sua attenzione sulla domanda interna, sulla mancanza di investimenti o sugli squilibri della bilancia dei pagamenti tedesca. Sarebbe un contributo importante all’Europa”. Insomma “la logica dei compiti a casa è finita”. Borse asiatiche In avvio di ottava la borsa giapponese è poco mossa. Il Nikkei ha fatto registrare un marginale +0,03% dopo aver cercato di mettere pressione alla resistenza dei 18000 punti. La debolezza dello yen continua a sostenere i titoli delle società esportatrici che fanno la parte del leone nel listino di Tokyo, nonostante dal fronte macroeconomico arrivino dati poco brillanti. L’Ufficio di Gabinetto giapponese ha infatti comunicato questa mattina il dato finale relativo al PIL del terzo trimestre 2014. La rilevazione è apparsa in calo dell’1,9% rispetto alla stima precedente pari a -1,6% e al trimestre precedente risultando inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato un decremento dello 0,5%. L’Indice Eco Watchers in calo per il secondo mese consecutivo in Giappone. L’indicatore, che misura il sentiment della popolazione sull’economia, si è attestato a novembre a 41,5 punti dai 44 del mese precedente, a fronte di attese pari a 45,8 punti. Il dato resta ben s otto quota 50, livello oltre quale gli ottimisti prevarrebbero sui pessimisti. La Bilancia Commerciale cinese ha invece fatto segnare un nuovo record a 54,47 miliardi di dollari a novembre, salendo del 61,4% su base annuale. Stando alle indicazioni del governo le importazioni sono scese, sorprendentemente, del 6,7% a 157,19 miliardi di dollari mentre le esportazioni hanno fatto registrare una crescita del 4,7% a 211,66 miliardi di dollari. Le esportazioni hanno comunque segnato il passo dopo il forte incremento di ottobre (+11,6%). Per quanto concerne le altre principali piazze azionarie asiatiche Seul ha chiuso in calo dello 0,39%, Hong Kong guadagna lo 0,2% mentre Shanghai fa registrare un ulteriore balzo in avanti salendo del 2,8% tanto da superare quota 3000, prima volta negli ultimi 3 anni. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,33%, l’S&P500 lo 0,17% e il Nasdaq Composite lo 0,24%. Nel mese di novembre i nuovi posti di lavoro, nei settori non agricoli, sono aumentati di 321 mila unità. Il dato è nettamente superiore alle attese degli analisti che si aspettavano una crescita di 225 mila impieghi. Rivista al rialzo la rilevazione di ottobre a 243 mila impieghi dai 214 mila precedenti. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 5,8%, in linea con le attese. Il salario orario medio è cresciuto dello 0,4% su base mensile a fronte di un incremento dello 0,2% atteso dagli analisti. Nel mese di ottobre gli ordini industriali sono diminuiti dell’1,4% dopo la variazione nulla registrata in settembre. Sul fronte societario Big Lots -16,60%. La catena discount Big Lots ha chiuso il terzo trimestre con una perdita di 3,4 milioni di dollari (6 centesimi per azione), in calo rispetto al rosso di 9,5 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono diminuiti dello 0,2% a 1,11 miliardi. Gli analisti avevano previsto una perdita di 5 centesimi per azione su ricavi per 1,12 miliardi. Yahoo +1,15%. Bank of America ha alzato il rating sul titolo del gruppo internet a buy da neutral. Gap +0,44%. Il gruppo di abbigliamento ha annunciato un incremento delle vendite a parità di negozi del 6% a novembre. Google -2,67%. Bank of America ha tagliato il rating sul titolo del motore di ricerca a neutral da buy. American Eagle Outfitters -13,79%. La catena di negozi di abbigliamento ha fornito un outlook deludente. Per il quarto trimestre la società stima un utile per azione adjusted compreso tra 0,30 e 0,33 dollari. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,35 dollari. Europa Avvio di ottava in rosso per le principali Borse europee. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,5%, il Ftse100 di Londra lo 0,45% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,3%. Italia Passa in territorio positivo Piazza Affari dopo un primo avvio di contrattazioni sottotono. Il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,21%, il Ftse Italia All Share guadagna lo 0,16% e il Ftse Italia Star lo 0,25 per cento. Da ricordare che Standard & Poor’s ha abbassato il rating sul debito italiano portandolo da BBB/A-2 a BBB-/A-3, sull’ultimo gradino dell’investment grade. L’outlook è stabile. Gli analisti hanno rivisto al ribasso le proiezioni di crescita del nostro PIL per il periodo 2014-2017 allo 0,5% (media annua) dall’1,0% precedente; ma l’Italia dovrebbe uscire dalla recessione a inizio 2015 e concludere l’anno con un incremento del Pil dello 0,2% che crescerà all’1,1% nel 2017. Le attese su una ripresa dei consumi sono inferiori a quelle del governo a causa delle difficoltà nel mercato del lavoro e del graduale consolidamento del budget. Le incerte prospettive sulla domanda potrebbero inoltre penalizzare la ripresa degli investimenti. Da segnalare anche la cancelliera Angela Merkel ha parlato di riforme insufficienti per Francia e Italia appoggiando le richieste della Commissione di nuovi interventi. Le repliche italiane non sono mancate con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio che ha dichiarato che i problemi arrivano dal surplus della Germania. “Berlino guardi in casa propria prima di dare lezioni ad altri”. Gli effetti del downgrade di S&P’s sembrano penalizzare in queste ore il rendimento del BTP italiano, che cresce di 6 punti base al 2,02%, m a non l’azionario che anzi recupera terreno.


I dati macro attesi oggi Lunedì 8 dicembre 2014 00:50 GIA PIL (finale) T3; 03:00 CINA Bilancia commerciale nov; 06:00 GIA Indice Economy Watchers nov; 08:00 GER Produzione industriale ott; 10:30 EUR Indice Sentix (fiducia investitori) dic; 15:00 EUR Riunione Eurogruppo.