La grande avventura dell’uomo (e degli altri animali): la lezione di Leonardo

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Leonardo da Vinci. Autoritratto. Biblioteca Reale di Torino

di Giuseppe Tranchese

“E venite o uomini a vedere i miracoli che per questi tali studi si scopre nella natura”. Con questo estratto dal Codice Madrid I, f.6r di Leonardo da Vinci vogliamo inaugurare la rubrica “Uomo e ambiente”: infatti, proprio rileggendo il pensiero sistemico e lo sguardo sul mondo naturale di un grande del pensiero filosofico, scientifico ed artistico, si può ben comprendere quanto oggi, più che mai, vada approfondita e tutelata l’unità della vita e l’integrazione dei sistemi. Le parole l’uomo oltre l’uomo vogliono esprimere sia la centralità umana (che la Natura stessa, evidentemente, ha realizzato per noi) sia quel salto coscienziale che lo stesso uomo dovrebbe fare per sostituire la sua attuale logica di dominio, sugli individui della sua stessa specie e su tutti gli ecosistemi, con una più sapiente logica della cura. Ci troviamo, purtroppo, dinanzi a ciò che in medicina si indica come il punto critico di non ritorno, ovvero quella fase in cui, traslando la prospettiva, le divisioni politiche, economiche, sociali, ecologiche a tutti i livelli stanno sempre più allontanando l’uomo dal suo fine primario: lavorare per l’integrazione e la cooperazione.
Sappiamo che biologicamente ogni individuo si può configurare in un contenitore di cinquantamila miliardi di esseri viventi (le cellule) e, studiandone il loro comportamento, possiamo notare come, al di là della specializzazione funzionale per ogni organo ed apparato, tutte comunichino tra loro a vari livelli con un linguaggio unico che segue una logica fondata sulla cooperazione, necessaria a mantenere l’equilibrio e la salute. Di contro, se osserviamo le dinamiche economiche e politiche possiamo dedurre come le regole poste al loro fondamento siano basate su logiche diametralmente opposte ovvero di competizione. Ciò rende di per sé malate le strutture socio-economico-politiche che basano le loro radici sulla competizione piuttosto che sulla cooperazione, sulla dissipazione in luogo dell’aggregazione.
In tale rubrica, con molta umiltà ma anche con forza, con l’ausilio delle téchnai (dalla filosofia alla medicina, dalle arti figurative alla musica), cercheremo di considerare il mondo, nei molteplici aspetti culturali e relazionali, come un grande processo, una grande avventura in cui l’uomo come gli animali ed ogni altro vivente si trovano immersi per contribuire, ognuno a suo modo, al vero progresso, inteso come il superamento delle prevaricazioni ed il rafforzamento dei principi di armonia ed aggregazione. Certamente tali riflessioni in un momento storico come quello attuale fanno sogghignare i più, gridare all’utopia, sbuffare al sogno, tuttavia, nell’andare a leggere le profonde informazioni che il genio intuitivo di Leonardo aveva colto nella botanica così come nel regno animale, emerge una simbiosi che mette al centro il sistema di relazioni tra l’uomo e l’ambiente, informazioni sistemiche che andrebbero solo ri-svelate (visto che sono già inscritte nel nostro patrimonio ereditario ed intuitivo) alla luce delle conoscenze moderne, per diventare un mezzo per rileggere la nostra contemporaneità ed assumere consapevolezza del nostro posto nel mondo.