La visione longitudinale

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L’individuo, la famiglia, l’impresa e la comunità stilano bilanci che forniscono un’informazione verticale. Una colonna mostra le attività; l’altra, le passività più il patrimonio netto. Tutto ciò che si possiede (l’attività) è frutto di investimenti fatti con capitale proprio o prendendo denaro in prestito, cioè con assunzione di passività.

La cultura dell’imprenditorlalismo offre una visione longitudinale del bilancio, mettendo in risalto conoscenza, istruzione, comportamenti, reti, relazioni, alleanze, federazioni e quant’altro costituisca l’assetto genetico del bilancio. È con questa visione che si può cogliere il processo tramite il quale le organizzazioni sono dirette, controllate e tenute a rendere conto del loro operato. Coloro che nelle organizzazioni detengono un potere hanno la responsabilità di spiegare ai propri interlocutori e a sé stessi cosa stanno facendo e come lo stanno facendo. A seconda del grado di consapevolezza di questa visione e della sua messa in pratica, il valore reale del bilancio sarà k volte maggiore minore del suo valore contabile. La visione longitudinale mette a nudo le avversità da affrontare e superare con la consapevolezza che si avvale della forza dell’imperfezione e del dubbio. L’una e l’altro incitano ad indagare, ricorrendo all’esplorazione aperta verso il futuro che non è definito dal passato. Conoscere la ricetta della cultura dell’imprenditorialismo apre la porta alla possibilità di far progredire costruttivamente un’idea allo stadio rozzo, facendola maturare in un progetto che sfocia nell’azione imprenditoriale.

piero.formica@gmail.com