Manutenzione integrata, Syenmaint promuove lo sviluppo di una rete regionale

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In foto Roberto Nappi, in piedi, durante il suo intervento

di Paola Ciaramella

“Far dialogare istituzioni, centri di ricerca, università, grandi e piccole imprese, startup e spinoff, l’incubatore Campania NewSteel, dove la nostra startup è ospitata, per trovare nuove soluzioni per l’Industria 4.0”. Questo l’obiettivo del convegno “La Manutenzione Integrata nell’ambito di Industria 4.0” illustrato dal responsabile scientifico, l’ingegnere Roberto Nappi, Ceo e fondatore di Syenmaint Srl, la startup organizzatrice dell’evento, che fornisce prodotti e servizi di consulenza specializzata nel settore dell’Ingegneria della Manutenzione Integrata per l’Industria 4.0. Un’intensa giornata di confronto e approfondimento sui temi dell’Iot, Big Data, Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata, Machine Learning, che si è tenuta il 28 settembre nel Complesso dell’Università Federico II a San Giovanni a Teduccio, dove sta nascendo “un ecosistema dell’innovazione che dovrebbe essere il modo in cui oggi l’industria, l’economia evolvono”, ha commentato il professore Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione e della Apple Developer Academy. “Ciò che vedete qui rappresenta il 40% delle costruzioni. Tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 ci saranno moltissimi altri spazi e anche alcuni istituti del Cnr coerenti con la mission del luogo”, ha spiegato Edoardo Cosenza, professore del Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura e presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli. “Attualmente mi sto interessando della sicurezza di moltissimi ponti, dopo quanto è successo a Genova: imponiamo un monitoraggio e andiamo a riprendere esattamente i diversi argomenti affrontati oggi”, ha detto riferendosi al tema del convegno. Leopoldo Angrisani, docente di Misure elettriche ed elettroniche, ha parlato del Competence Center del Sud che coinvolgerà la Campania e la Puglia e otto università delle due regioni – cinque campane e tre pugliesi –, con la Federico II in qualità di capofila. “Il centro avrà vita a breve e racchiuderà competenze che coprono l’intero spettro delle tecnologie abilitanti qui richiamate, con il filo conduttore dell’integrazione in entrambi gli aspetti, orizzontale e verticale. Ci muoveremo verticalmente lungo le filiere per far sì che l’uso delle nuove tecnologie possa migliorare i rapporti tra i partecipanti, per fare in modo che la filiera diventi più fluida, meno frammentaria. Non trascureremo, tuttavia, l’aspetto orizzontale dell’integrazione, vale a dire l’avere tecnologie che sono mature in certe filiere e che possono essere utilizzate in filiere differenti, magari distanti. Vogliamo far acquisire al nostro Competence Center una vocazione meridionale, guardando al Mediterraneo come un bacino importante a cui esso si può rivolgere e offrire servizi”. Tra i relatori l’ingegnere Filippo Ammirati dell’Enea, responsabile della partecipazione dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile all’Enterprise Europe Network, “struttura della Commissione Europea che eroga servizi alle imprese e le assiste nei processi di internazionalizzazione, ma soprattutto – ed è la parte che svolgiamo con l’Enea nella nostra regione – che accompagna le piccole e medie imprese nei processi di innovazione. Quest’anno l’Enterprise Europe Network, presente in oltre 60 Paesi, con 600 partner che afferiscono, festeggia il decennale: siamo all’ultima parte della programmazione di Horizon 2020 e si sta discutendo di quale peso dare all’impegno della Commissione Europea nel prossimo bilancio, si parla già di un incremento del contributo, arrivando a 100 miliardi dai 77 del settennato precedente”. Nel corso della mattinata sono intervenuti, fra gli altri, gli ingegneri Daniele Fabbroni dell’Associazione Italiana Manutenzione – Sezione regionale Campania, che aggrega i tecnici e gli operatori del settore per scopi scientifico-culturali, e Francesco Favo della Rete Ferroviaria Italiana, che ha messo in evidenza il problema della manutenzione legato al settore ferroviario: “Noi in ferrovia, quando facciamo manutenzione, non possiamo fare esercizio, perché l’infrastruttura ferroviaria è occupata o dai treni o dai manutentori. Per noi integrare significa fare manutenzione mentre la ferrovia funziona”. Dedicata al confronto tra le aziende la seconda parte della giornata, alla presenza di Baumer Italia, STMicroelectronics, National Instruments, Schmersal Italia, Progea, SDM Measuring, Rete Ferroviaria Italiana, Campania NewSteel, Ordine degli Ingegneri di Napoli, Abbott, Iiba Italy Chapter, Syenmaint e lo spinoff Seismart.