**Mattarella: da arbitro a Zanardi, l’alfabeto del settennato** (7)

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(Adnkronos) – R RIELEGGIBILITÀ – Nell’ultimo anno del suo mandato, Mattarella, citando due messaggi inviati alle Camere dai suoi predecessori Antonio Segni e Giovanni Leone, affronta il tema della rieleggibilità del Capo dello Stato e la questione collegata del semestre bianco. Il primo espresse “la convinzione che fosse opportuno introdurre in Costituzione il principio della ‘non immediata rieleggibilità’ del Presidente della Repubblica. In quell’occasione Segni definiva ‘il periodo di sette anni sufficiente a garantire una continuità nell’azione dello Stato’. Inoltre –aggiungeva- ‘la proposta modificazione vale anche ad eliminare qualunque, sia pure ingiusto, sospetto che qualche atto del Capo dello Stato sia compiuto al fine di favorirne la rielezione’. Di qui l’affermazione che ‘una volta disposta la non rieleggibilità del Presidente, si potrà anche abrogare la disposizione dell’articolo 88 comma 2 della Costituzione, che toglie al Presidente il potere di sciogliere il Parlamento negli ultimi mesi del suo mandato’”. Successivamente, “Leone ripropose la sollecitazione di introdurre la non rieleggibilità del Presidente della Repubblica, con la conseguente eliminazione del semestre bianco”. Richiami, quelli di Mattarella, che oltre a stimolare un dibattito sul merito della questione suonano anche come un no ad un’ipotesi di una sua rielezione al Quirinale.