Mdp apre al Pd: “Pronti a incontrare Renzi”

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Roma, 22 ott. -(AdnKronos) – Mdp è pronta a riaprire il dialogo col Pd a condizione che arrivino modifiche alla legge elettorale, alla manovra e alla ‘buona scuola’. Ad annunciarlo il coordinatore Roberto Speranza in una intervista a Repubblica. “Sono pronto – afferma – a incontrare Renzi. Vogliamo discutere nel merito di legge elettorale, di bilancio e delle politiche sbagliate di questi anni, e farlo subito. Lo sfido, noi siamo disponibili già lunedì mattina. È l’ultima occasione per capire se il filo si è definitivamente spezzato o si può ancora riannodare”.

“La destra, è il ragionamento di Speranza, ovunque è fortissima. E nessuno di noi può fare finta di niente. Io di certo non voglio”. Quanto ai rapporti difficili col segretario Dem Speranza precisa: “Vorrei essere chiaro: tra noi non c’è alcun problema personale, ma di linea politica. A meno che il segretario del Pd non continui ad avere più affinità a ragionare con Berlusconi, Salvini e Alfano”. “La rottura nel Pd -spiega- è arrivata dopo una frattura nella società italiana. Con studenti, insegnanti, lavoratori e mondo ambientalista. Se si ha il coraggio di ricomporre questa frattura, e di ragionare di una politica di radicale discontinuità, allora anche noi dobbiamo avere il coraggio di confrontarci”.

Quanto alla legge elettorale Speranza precisa: “Martedì in Senato si apre la discussione. Se vuole aprire un confronto reale, abbandoni la strada della fiducia ed eviti un’ulteriore violenza al Parlamento. Lavoriamo per migliorare il testo”. “Il Rosatellum prevede che due terzi del Parlamento siano nominati dalle segreterie di partito. Modifichiamolo, introducendo le preferenze nelle liste bloccate proporzionali oppure aumentando il numero dei collegi uninominali. E si preveda anche il voto disgiunto, per ampliare la possibilità di scelta degli elettori e togliere la camicia di forza in cui vengono costretti oggi i soggetti politici”.

Quanto invece alla manovra il coordinatore Mdp sottolinea: “Il testo attuale è molto debole, ancora con bonus e regalie fiscali. Rimettiamo al centro la dignità del lavoro. Siamo in un tempo in cui è in discussione la civiltà del lavoro. E il Jobs act, che si proponeva di stabilizzare i lavoratori, ha fallito: nel 2017 in Lombardia solo 12 contratti su 100 sono a tempo indeterminato. E poi c’è la Buona scuola, che ha fatto arrabbiare tutti, e l’alternanza scuola-lavoro, che sembra un modo per offrire manodopera a basso costo”.