Pittura, al Museo Filangieri la magia artistica di Claudio Massini

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di Fiorella Franchini

In uno degli scrigni più preziosi della storia partenopea, il Museo civico Gaetano Filangieri, il colore è il vero abitante dello spazio pittorico di Claudio Massini. Nato a Napoli da madre napoletana e padre triestino, ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti ed a Napoli ha mosso i primi passi nel mondo dell’arte , esponendo negli anni in Musei e collezioni pubbliche italiane e straniere. Per l’istituzione napoletana l’artista presenta fino al 20 settembre 2018, una serie di dipinti inediti dedicati al Principe ed alla città. Un colloquio personale con il grande appassionato d’arte che impegnò gran parte della propria vita alla ricerca e alla collezione di opere artistiche legate alla città di cui fu instancabile studioso. Massini ha aperto la porta del suo studio e nella sua ispirazione sono entrate le atmosfere di una cultura millenaria e stratificata, l’amore per la conoscenza, il sentimento dell’impegno civile.
Massini, infatti, non dipinge ciò che vede, le preziose collezioni storiche del Museo Filangieri, le opere d’arte, ma il sogno del principe, ciò che ha tramandato. I suoi quadri sono l’espressione esteriore in forma pittorica di una impressione interiore. “Ciò che è caro è bello” dichiara l’artista interpretando il senso dell’eredità culturale del principe e dalla bellezza brulicante della città scaturiscono forme raffinate, allusioni misteriose, simboli che congiungono metaforicamente arte, natura, tradizione. “Il colore è un potere che influenza direttamente l’anima” sosteneva Kandinsky e Massini ha intinto il pennello nell’anima di Napoli e nell’amore del suo erudito e ha dipinto la sua stessa natura. Nelle sue immagini raggiunge una sorprendente condensazione di sensazioni: gioia e dolore, splendore e abiezioni convivono e si contaminano nella vita reale e nell’opera artistica.
La superficie delle tele accolgono fino a novanta strati sovrapposti di pigmento e da questa stratificazione emergono sorprendenti tonalità di colore, sulle quali si intersecano linee e segni che danno vita a forme, stili, segmenti, architetture, oggetti che stimolano la fantasia e l’intelletto, in un continuo, incessante perfezionamento del tratto.
Un allestimento che si integra fascinosamente con gli ambienti e gli oggetti esposti. Nella sua produzione Claudio Massini non ha copiato un dato oggettivo ma ha colto un’armonia fra rapporti molteplici sviluppandoli secondo una logica artistica nuova e originale, creando dipinti elaboratissimi che eccitano la coscienza di chi guarda.
Le sue opere sono una festa per gli occhi e vi traspare un segreto intimo, una relazione misteriosa con la propria tela e con la sua fonte d’ispirazione. Poesia silenziosa sospesa tra realtà e sogno, “in costante oscillazione tra storie millenarie e visioni surreali” di una città costantemente in bilico tra la solidità temporale della storia e l’incostanza delle emozioni quotidiane.
Eleganza discreta e virtuosismo tecnico si fondono nella complessità dell’invenzione artistica per dare voce a pensieri, suggestioni, emozioni ancestrali. Massini accoglie le risonanze profonde che lo circondano nelle sale di palazzo Como e come in un vero e proprio procedimento alchemico trasmuta le visioni interiori in tecnica espressiva, le corrispondenze sensitive in realtà sublimata, la storia in arte ed è magia.