Ricercatori italiani nel mondo, Premio Farnesina a due giovani del Sud

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in foto Nello Mainolfi vincitore Premio Farnesina

Due giovani ricercatori italiani, che si sono particolarmente distinti per la loro attività all’estero, hanno ricevuto oggi i Premi Farnesina, in occasione della riunione degli Addetti promotori della diplomazia scientifica nel mondo. Eleonora Troia, palermitana, ricercatore alla Nasa, e Nello Mainolfi, di origini campane, fondatore della start-up Kymera per lo sviluppo di nuovi medicinali per malattie al momento non curabili, entrambi formatisi in università pubbliche del Sud, rappresentano un chiaro esempio di come “il talento non patisce la geografia”, dice il ministro degli Esteri Angelino Alfano, introducendo i premi. Troia si è occupata di un progetto che “dieci anni fa era considerato visionario, sperimentale”. “Nell’agosto del 2017 ho scoperto un nuovo segnale gravitazionale”, racconta la ricercatrice. “E questa scoperta ha impegnato gli astronomi a rilevare la luce associata a questo segnale. Io ho scoperto dei raggi x che provenivano da stelle che si sono scontrate. Credo si tratti di una scoperta che segna una nuova era in astronomia. Ci aspettiamo che in futuro eventi come questi ci aiuteranno a studiare l’universo attraverso le onde gravitazionali”, ha commentato. Il premio a Mainolfi intende invece gratificare l’attività della start-up Kymera per la creazione di “molecole che riescono ad avvicinare le proteine che causano malattie ora incurabili al nostro sistema di riciclaggio interno delle nostre cellule”. “Questo”, spiega il ricercatore, “causa la distruzione della proteina di interesse”. “Speriamo nei prossimi anni di portare nuove medicine che possono aiutare i pazienti” a migliorare la qualità della vita, precisa.