Rotary, i Club di Capri e Sorrento raccontano Eduardo De Filippo

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In foto, da sinistra, Michele Liccardi, Mario De Bonis, Nicola Ruocco

“Edoardo De Filippo visto da vicino”: aneddoti poco raccontanti, rare immagini e fonti documentali, recitazione di particolari poesie e passaggi teatrali, per una suggestiva celebrazione dell’artista De Filippo, in un nuovo evento di grande interesse e profilo culturale realizzato dal Rotary Club Isola di Capri, in interclub con il Club viciniore di Sorrento. Una serata di grande cultura dove protagonista è stato l’ospite relatore professore Mario De Bonis, amico storico della famiglia De Filippo, letterato e studioso della prosa eduardiana, vincitore del prestigioso Premio italiano alla cultura Paolo Borsellino, con il suo libro “Eduardo visto da vicino”. Il nuovo evento rotariano era uno dei numerosi appuntamenti del Programma 2017/2018 del Rotary Club caprese, per il quale il presidente Nicola Ruocco ha inteso coinvolgere il Rotary Club di Sorrento “per i numerosi punti di contatto e le molteplici affezioni emotive che i territori di Capri e Sorrento esprimono anche nella prosa e nel teatro”. Grande accoglienza e partecipazione da parte del Club di Sorrento, con il suo presidente avvocato Michele Liccardi, che ha dato immediata disponibilità ed ospitalità nella realizzazione dell’evento. Commenta infine Ruocco “Il tema dell’internazionalità è centrale nei nostri eventi, ma sono ugualmente e grandemente centrali anche i temi culturali, in particolar modo quelli che caratterizzano e descrivono la storia, le suggestioni e le bellezze dei nostri territori nel mondo. Avere avuto ospite il professor De Bonis che ci ha raccontato dei grandi affetti dell’artista De Filippo verso l’Isola di Capri e Sorrento, con particolari aneddoti, è motivo di grande orgoglio”. Il professor De Bonis a fine serata ha dedicato all’isola di Capri una suggestiva poesia che riportiamo di seguito:

“Capri”

Tu si na pret ‘e zucchero,
da Dio calata int’o mar’ azzurr ‘e Napule.

Sì mamma fortunat ‘e duje guagliune,
piezz ‘e guardian, duje faragliune!

C’à grotta, ‘a piazzetta e duje marine
sì nu miraggio pe’ tante re e reggine”

Co’ sole ‘o ciel e tutt’ e stelle
sì nu Vesuvio di emozioni belle,
c’a luna malandrina fai tutti appassiunà
sere, nott ‘e matine!

Sarrai sempre int’ e suonne
d’a gente ‘e tutto o’ munno,
ca turnerà c’o core, per se purtà
pace, passione e ammore!