Settore termale, curare risparmiando si può

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L’inserimento delle strutture termali nel circuito riabilitativo per il trattamento delle malattie muscolo-scheletriche rappresenta una risorsa rilevante e di sicuro impatto in termini di risparmio della spesa del Servizio Sanitario Nazionale, consente una riduzione delle liste di attesa ed è un’opportunità per i pazienti, che avrebbero la possibilità di usufruire di cure di alto livello in strutture maggiormente confortevoli anche dal punto di vista psicologico. E’ quanto emerge dalla Consensus Conference promossa dalla Forst (Fondazione per la ricerca scientifica termale) presentata a Roma al Ministero della Salute alla presenza del sottosegretario Davide Faraone, del presidente della Fondazione, Aldo Ferruzzi e del presidente di Federterme/Confindustria Costanzo Jannotti Pecci. Da dati forniti da Federterme risulta che i ricoveri per riabilitazione in regime ordinario per le malattie del sistema muscolo-scheletrico comportano complessivamente quasi 3 milioni di giornate di degenza, per un costo totale pari a oltre 700 milioni di euro ogni anno.
Sommando anche i ricoveri per patologie del sistema nervoso, che ammontano a oltre 390 milioni di euro, si supera abbondantemente il miliardo di spesa annuale. Utilizzando come riferimento la tariffa media giornaliera per le prestazioni termali, e mettendo il dato a confronto con il costo medio ponderato in euro di una giornata di degenza ordinaria e in Day hospital per la riabilitazione, emerge come il risparmio tra le due modalità sarebbe circa del 60% in favore del circuito termale. Il tutto – rilevano gli esperti – rappresenta quindi un modello ideale di razionalizzazione dei percorsi di cura clinico-assistenziali in ambito riabilitativo ed ecologico. 
“Quello che è stato da sempre uno dei momenti elettivi dell’attività degli stabilimenti termali, appunto il trattamento e la cura delle malattie artroreumatiche e dell’apparato locomotore, e che già aveva trovato in diversi studi una serie di evidenze – commenta il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti PeccI – oggi trova in questa Consensus Conference un’ulteriore conferma che va al di là del mero dato di analisi scientifica, perché tale riscontro arriva dalla classe medica, che poi di fatto è il nostro primo giudice. E’ un risultato molto importante. Per i pazienti si tratta di poter ricorrere a un trattamento terapeutico non solo efficace ma anche privo di effetti collaterali, e per il Ssn si tratta di dare una risposta terapeutica adeguata attraverso un mezzo che ha un costo del tutto ragionevole e che soprattutto è gradito dal paziente”.