Teatro Trianon, sindacati sul piede di guerra

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”E’ ignota la riapertura del Trianon”: è quanto affermano, in una nota, i sindacati Slc-Cgil, Uilcom-Uil e Sugc-Sindacato unitario giornalisti della Campania che, con i lavoratori del teatro di Forcella, hanno incontrato oggi il presidente del cda Gianni Pinto. Affermano i sindacati: ”I lavori non sono ancora partiti (si ipotizza che inizino a settembre); non si è realizzata l’attività all’esterno, che pure era stata prospettata per questo periodo estivo; non ci sono risorse dal prossimo mese per coprire la spesa corrente (stipendi, contributi previdenziali e utenze); non c’è un plafond finanziario per la programmazione. 
Il finanziamento della Regione, socio di maggioranza, di 600.000 euro per tre anni, previsto per l’attività ordinaria – proseguono – è stato invece utilizzato dai funzionari regionali per tappare alla giornata una frazione del milione di euro di debiti, secondo quanto ci ha riferito il presidente; per cui, senza un progetto finanziario che separi e copra i debiti, la spesa corrente e la pianificazione dell’offerta con un necessario e adeguato piano di rilancio (ricordiamo che abbiamo, più volte, chiesto l’elaborazione di un piano industriale), non si va da nessuna parte e questi 600.000 euro, ormai già spesi, ci ricordano grottescamente il cappotto liso, il ‘paletot di Napoleone’ di Miseria e nobiltà, col quale i protagonisti della commedia sognavano di risolvere tutte le proprie emergenze di sopravvivenza”. 
All’assemblea dei soci – il Trianon è partecipato al 72% dalla Regione Campania e al 28% dalla Città metropolitana – che sarà convocata entro la fine del mese, i sindacati chiedono “di aggredire, una volta per tutte, la massa debitoria, già cresciuta nel tempo del 40%, e di pianificare nel suo specifico l’attività ordinaria”.