Tre secoli da Carlo di Borbone, Palazzo Reale celebra il “nuovo re”

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Parsimonia, religiosità, equilibrio di spirito, puntualità, purezza di costume, amore per la magnificenza delle arti. Come sovrano amò i suoi popoli, ne cercò il bene“, questo il giudizio espresso da Michelangelo Schipa ne “Il Regno di Napoli al tempo di Carlo di Borbone” sul sovrano borbonico, il cui principale merito è quello di aver ricreato la “nazione napoletana” ed aver agito nell’interesse esclusivo del Regno di Napoli, rendendolo indipendente dopo 230 anni di servitù allo straniero.

Figlio di Filippo V di Spagna e della sua seconda moglie Elisabetta Farnese, Carlo di Borbone conquistò, con l’appoggio diplomatico della madre, il regno di Napoli e Sicilia nel 1734, durante la guerra di Successione Polacca, inaugurando un periodo di rinascita politica, ripresa economica e sviluppo culturale.

Il Palazzo Reale di Napoli, rinnovato ed ampliato da Carlo III per adeguarlo alle esigenze di una corte europea, celebra i trecento anni della nascita del “nuovo re”, proponendo al pubblico sabato 23 gennaio alle 11.00, una visita tematica, partendo dal Teatrino di Corte. L’itinerario proseguirà attraverso la sala detta del Corpo Diplomatico per ammirare l’Allegoria delle Virtù di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia di Francesco De Mura, fino a raggiungere le antiche stanze private dei sovrani con raffinati stucchi roccaille. Il percorso continuerà con l’illustrazione di opere della collezione Farnese che Carlo aveva trasferito da Parma, fino alla retrostanza rossa, alle cui pareti sono esposte le tele preparatorie per gli arazzi delle Storie di don Chisciotte, realizzati nella Real Fabbrica di San Carlo alle Mortelle, sorta per volontà di Carlo di Borbone.

Ultima tappa sarà la Cappella Palatina, nella quale sarà possibile ammirare il presepe settecentesco del Banco di Napoli e i due ritratti degli ambasciatori turchi e tripolini, realizzati dal pittore di corte Giuseppe Bonito, in occasione di importanti accordi diplomatici stipulati tra il Regno di Napoli e l’antico Impero Ottomano, accordi che aprirono alla flotta napoletana le vie del commercio nel Mediterraneo e determinarono il diffondersi del gusto per l’esotico nella moda e nelle decorazioni.