Bagnoli, la Corte dei Conti: Bonifica, criticità e ritardi. Molti fondi erogati ma si è ancora alla fase di studio

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In foto l'area di Bagnoli

Le somme fino ad oggi erogate hanno consentito di realizzare “soltanto attività di studio e di caratterizzazione delle aree, propedeutiche alla progettazione degli interventi di bonifica e di risanamento del sito di Bagnoli a Napoli, tuttora in corso”. A rilevarlo è la relazione conclusiva dell’attività di controllo sui “Finanziamenti destinati alla bonifica ambientale e alla rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio” nel periodo 2015-2018 approvata dalla sezione centrale di controllo sulla gestione sulle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti. L’approfondimento della Corte dei conti riguarda, in particolare, i finanziamenti assegnati di recente a Invitalia (442,7 milioni, di cui 87,5 effettivamente erogati) a cui si aggiungono i 177 milioni e i 285 milioni erogati ai precedenti soggetti attuatori. Nonostante gli ingenti finanziamenti, allo stato attuale il commissario per la rigenerazione urbana di Bagnoli è ancora “impegnato nell’attivazione degli atti necessari alla configurazione urbanistica dell’area e alla programmazione delle opere di bonifica”, rileva la magistratura contabile.
Nel giugno 2019, il commissario Francesco Floro Flores ha adottato lo stralcio urbanistico del Piano di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana, con il quale è stata individuata la destinazione urbanistica dell’area all’interno del sito, step fondamentale per la programmazione delle opere di bonifica. “Lo stesso, però – rileva la Corte – presenta criticità sia sotto il profilo della definizione delle strutture da realizzarsi, sia sotto quello di una non puntuale previsione finanziaria”. Il Commissario ha stipulato anche una nuova convenzione con Invitalia, che prevede un cronoprogramma, della durata di diciotto mesi, con una più precisa quantificazione sia delle risorse finanziarie e sia della tempistica di attuazione. Risulta anche da affrontare “con urgenza” il problema della rimozione della “colmata a mare di cemento”, considerando che “non sono stati ancora individuati i siti nei quali destinare l’enorme quantità di materiali inquinati provenienti anche dal fondale marino circostante”. Ulteriore urgenza rilevata dalla corte dei conti è rappresentata dall’ultimazione della bonifica dell’area ex Eternit, i cui fondi sono stati posti a disposizione del soggetto attuatore fin dal 2017. “Pertanto è necessario assicurare – precisa la sezione – la piena funzionalità della cabina di regia dell’intero intervento e delle relative conferenze dei servizi, al fine di giungere alla definizione di una cornice programmatica condivisa e della conseguente esecuzione del progetto di bonifica”.