Al Cibus 2018, in corso alla fiera di Parma, debutto in società per la Ricotta di Bufala Campana Dop, una produzione lattiero casearia artigianale certificata della Campania, basso Lazio, e foggiano in Puglia, che in quattro anni, come ha detto il Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop Benito La Vecchia, nel periodo 2012-2016 ha triplicato la produzione certificata e il valore. Una tipicità casearia fresca che, a Caserta, non manca mai nel menu della chef stellata Rosanna Marziale che, in tournée a Parma, l’ha felicemente sperimentata anche sul risotto. “Sono dieci – ha detto Antonio Lucisano, curatore del progetto di valorizzazione della Ricotta di bufala Dop insieme all’Università di Napoli Federico II – gli attributi che qualificano questa eccellenza: è fresca, bianca, leggera, versatile, digeribile, senza retrogusti, spalmabile, non granulosa, genuina e Dop, a denominazione di origine protetta. Andiamo ad arricchire il panorama delle referenze lattiero-casearie con una terza ricotta che si pone al centro per sapore e granulometria tra quella vaccina e quella di pecora nell’analisi sensoriale presentata del tecnologo alimentare dell’Università di Napoli Rossella Di Monaco, in quanto capace di esprimere con tanta leggerezza una buona sapidità. Inoltre è ricca di preziosi oligominerali, come calcio, magnesio, potassio e fosforo”. Per lo chef Giuseppe Daddio “la Ricotta di bufala Dop è come la camicia bianca: si abbina con tutto, dall’aperitivo al dolce. Nel mio lavoro – ha detto – cerco sempre la ricotta perfetta e qui trovo un carattere padroneggiante che fa felicemente i conti con l’apporto calorico. Un prodotto tradizionale e adatto all’alimentazione moderna, dunque”.