Hope and perseverance

59
In foto Nicola Lener
In questi giorni  la sonda Hope degli Emirati Arabi Uniti è entrata nell’orbita di Marte: dopo aver viaggiato per 205 giorni e 494 milioni di chilometri, ha eseguito in modo automatico la complessa manovra di inserimento in orbita che l’ha portata a rallentare da 121.000 a 18.000 km/h grazie all’accensione dei suoi sei motori Delta-V per 27 minuti ( vedi video per dettagli ). Indipendentemente dall’attesa spasmodica del segnale di primo contatto e della festa titanica che si è avuta successivamente a Dubai, forse stiamo trascurando una realtà che segnerà il nostro futuro e la cui realizzazione sta avanzando in maniera sempre più veloce: la conquista di Marte. Una conquista che è anche una gara tra superpotenze come Cina, USA, India, Europa e ora Emirati Arabi. Oltre la soddisfazione dell’Ambasciatore italiano negli Emirati   Nicola Lener , lo stesso ha ricordato come anche l’Italia sia impegnata nelle missioni future con l’azienda Leonardo . Invece per ciò che attiene la mission araba, l’obiettivo  principale è monitorare la meteorologia e la climatologia marziana con tre strumenti scientifici: Emirs (Emirates Mars Infrared Spectrometer), uno spettrometro infrarosso pensato per lo studio degli scambi di energia che avvengono nella bassa atmosfera e che ne guidano la dinamica globale; Exi (Emirates Exploration Imager),  una camera ad alta risoluzione (fino a 4k) che lavorerà alle frequenze visibili e ultraviolette e che sarà in grado di ottenere un dettaglio sulla superficie fino a 8 chilometri; Emus (Emirates Mars Ultraviolet Spectrometer), uno spettrometro ultravioletto per lo studio delle specie chimiche negli strati più alti dell’atmosfera, al di sopra dei 100 chilometri di altitudine.  La missione Hope (‘Al amal’, “speranza” in arabo) è costata circa 200 milioni di dollari ed è condotta in collaborazione con l’università del Colorado a Boulder. La sonda aveva iniziato il suo viaggio lo scorso 20 luglio a bordo di un razzo H-2A dal centro spaziale giapponese di Tanegashima. Ma sarà solo la prima di una serie di missioni attese entro i prossimi 10 giorni: dopo Hope, domani, arriverà la sonda cinese Tianwen-1 e poi, il 18 febbraio, l’americana Mars 2020 della Nasa che ha a bordo il rover Perseverance.