Tre giovani ad ArtVerona con il progetto The Eye

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L’Occhio di Leone, ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte, in Italia e all’estero, avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

di Gaetano Romano

I giovani artisti ricercatori di nuove soluzioni espressive al confine delle varie arti, musica, video, performing arte, Neuro-cinema, Bio-cinema, ci porteranno lontano verso dimensioni ancora non del tutto esperite della visualità.
Così stanno facendo i giovani, Dino Esposito, Gennaro Bosone, Benny Romano, invitati ad ArtVerona con il loro progetto multimediale, The Eye (L’Occhio ) dal curatore Carlo Maria Lolli Ghetti, che li ha selezionati e seguiti, nel percorso di crescita del loro innovativo progetto per l’assoluta novità del medium adoperato che ingloba in esso varie tecniche espressive, e posto in distribuzione grazie a NFTOWER, galleria online.
Il progetto disvela la scoperta delle potenzialità di un utilizzo artistico dei sensori corporei, una traccia/accesso ricca di conseguenze per quanto concerne la possibilità di una riappropiazione della propria organicità attraverso l’arte, e nel contempo attraverso il Neuro-cinema, primo passo verso il soggetto più ampio del Bio-cinema, rende possibile un’esperienza interattiva e intensamente soggettiva al fruitore dell’opera e, dato incontrovertibile, rende il corpo dello spettatore non più strumento funzionale alla pubblicità e al mercato, ma protagonista stesso dei media e dell’opera d’arte, e in questo co-autore.
Neuro-cinema e Bio-cinema sono due facce della stessa medaglia, in quanto la trama di un Bio-film cambia in continuazione, essendo l’archetipo narrativo del cinema interattivo con le sue biforcazioni, dove le variazioni di trama avvengono mediante la scelta cosciente e la manualità dello spettatore, mediante i sensori, e dopo un’accurata misurazione dei parametri corporei dello spettatore a restituire l’informazione al computer e rimettere in ordine la trama del film.
E’ questa l’area di interesse di Dino Esposito, regista di The Eye, che ha sviluppato l’idea di base nel 2020, del Bio-cinema durante i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli e poi in Estonia nel dipartimento di Nuovi Media del Tartu Art College – maturando la convinzione di un utilizzo dei sensori corporei, ogni spettatore tesse la sua trama attraverso il neurotrasmettitore indossato sul capo, facendo di volta in volta esperienza di un filmato diverso.
Rilevante nell’impegnativo progetto, l’operato e l’incontro con Gennaro Bosone, programmatore impegnato sul versante delle arti generative, quelle nascenti nel software e nelle memorie del computer, e articolate e sviluppate da menti idonee adatte allo scopo, che ha messo a disposizione del progetto, diventandone co-autore, la sua capacità di sviluppatore software e di creative Coding.
Sul versante non secondario delle musiche, ha operato Ben Romano, Laureato al Conservatorio di Salerno in Chitarra Moderna, e intento da anni nella ricerca di nuove sonorità e di sound design sia come produttore che come compositore, e Giuseppe Carrella e Dino Esposito.
Scriveva Ardengo Soffici: “Tutte le forme, colori, suoni, odori, vivono in una divina fluenza infinita”, espressione questa che colloca l’esperienza percettiva e uditiva in un flusso tracimante di sensazioni che aprono scenari densi di senso nelle pratiche multimediali.
Un dato fondamentale della nostra epoca, si impone quindi con grande determinazione, ed è quello secondo cui nessun artista può essere confinato nella strettoia di un unico linguaggio per quanto riguardo il senso profondo del suo lavoro.
Ogni forma artistica risulta tributaria di una sensibilità più ampia rispetto al proprio ambito di pertinenza, che richiama costantemente esperienze non più rintracciabili in una sola matrice.
E allora evviva a The Eye, l’Occhio che scruta dentro di noi e racconta storie sempre diverse, e a questi giovani artisti napoletani.