Angela Tecce nuovo direttore del Real Sito di Carditello

73

Angela Tecce, attuale direttore del Polo Museale della Calabria, è il nuovo direttore della Fondazione Real Sito di Carditello (Caserta). Lo ha nominato il consiglio di amministrazione della Fondazione, il cui presidente, Mirella Stampa Barracco, si è dimesso per potersi concentrare sulla sua attività di presidente della Fondazione Napoli Novantanove.
Il Cda – informa una nota – ha preso atto “con rammarico” delle dimissioni di Mirella Stampa Barracco, nominata cinque mesi fa, sottolineando la “intensa e collegiale attività” e ringraziandola “per il contributo organizzativo e di idee che consente oggi alla Fondazione di passare a una nuova fase di lavoro”. Il nuovo presidente della Fondazione Real Sito di Carditello sarà designato dal ministro per i Beni culturali d’intesa con con il presidente della Giunta regionale della Campania. Fino a quel momento il consigliere anziano, Luigi Cimmino, svolgerà le funzioni di vicario.
In una nota, Mirella Barracco motiva le dimissioni con “la difficile coesistenza con il lavoro della Fondazione Napoli Novantanove, la cui fragili spalle – aggiunge – non permettono che le si sottragga “tempo e attenzione in un momento particolare di crescita straordinaria del progetto di adozione dei monumenti”.
Concepito da Carlo di Borbone nel 1744 come tenuta agricola modello, il Real sito di Carditello fu trasformato dal suo successore, Ferdinando IV, in allevamento di razze pregiate di bovini e cavalli e azienda casearia. La palazzina centrale del complesso fu abbellita con affreschi di Giuseppe Cammarano e Philipp Hackert e arricchita da un’importante quadreria, poi dispersa in vari Musei. Il sito di Carditello aveva subito diverse spoliazioni a partire dal 1799 ad opera delle truppe napoleoniche ed un profondo degrado a partire dalla seconda Guerra mondiale, quando fu occupato dalle truppe tedesche e poi americane. Entrato nei beni della SGA del Banco di Napoli (Gruppo Intesa Sanpaolo) e messo all’asta, il sito fu acquistato per due milioni e mezzo di euro nel gennaio 2014 dal ministero per i Beni culturali per iniziativa del ministro Massimo Bray.