Ferrovia Napoli-Portici, Mattarella ricorda gli agenti uccisi: Riconoscenza e dolore

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Questo applauso “di affetto, riconoscenza e dolore esprime il sentimento del Paese”. Così il capo dello Stato Sergio Mattarella al termine del lungo applauso che i partecipanti alla cerimonia per i 180 anni della ferrovia Napoli-Portici hanno rivolto, in piedi, alla memoria dei due agenti di polizia uccisi ieri nella questura di Trieste.

“La nostra vita procede e si sviluppa attraverso l’azione quotidiana di tante persone sconosciute, servitori dello Stato, della nostra comunità, come i due agenti assassinati a Trieste”, ha detto il presidente Mattarella.

La cerimonia ha celebrato quel primo viaggio fatto da due convogli, ciascuno composto da due locomotive gemelle – la Bayard e la Vesuvio (progettate da Bayard su prototipo dell’ inglese Stephenson). Nel suo discorso il presidente Mattarella, oltre a ricordare il sacrificio dei due agenti uccisi ieri a Trieste, ha detto che tra le persone “che hanno contribuito alla vita della nostra società vi sono i ferrovieri” ringraziandoli “per quanto hanno fatto, per quanto fanno e quanto faranno per il nostro Paese”. Il Capo dello Stato è giunto a Portici con il treno presidenziale, che è stato completamente restaurato.

A bordo del convoglio anche i ministri De Micheli e Di Maio, il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca ed il sindaco della Città metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris. Poi il presidente Mattarella si è recato in visita al vicino museo di Petrarsa che quest’anno ha raggiunto la quota di 250mila visitatori. Accompagnato dai vertici Fs e dal direttore della Fondazione Fs, Luigi Cantamessa, il Capo dello Stato ha ammirato il convoglio che 180 anni fece il primo viaggio. Al termine al presidente Mattarella è stata donata una foto tratta dall’archivio della Fondazione che ritrae il padre del Capo dello Stato, Bernardo, a bordo di un treno, che è stato più volte sottosegretario e ministro dei Trasporti.