Il mercato del forex deciso dagli interessi politici internazionali

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All’interno dell’offerta che riguarda il trading online, il forex costituisce un discorso a parte, visto che a differenza di altri asset e di commodity, vi sono spesso interessi legati non solo ad aspetti pratici in termini finanziari ed economici, ma discorsi più complessi e specifici, legati a una precisa strategia di tipo politico e geopolitico.

Cambio di valute euro/dollari

Prendiamo il caso di un cambio di valute classico come euro/dollaro statunitense, con i mercati valutari che sembrano ormai avviati verso il 2020 senza grandi scossoni, nonostante vi siano state e ci sono ancora congetture importanti da fare in termini macroeconomici e che riguardano in particolare la Fed e la Bce.

Non si tratta nello specifico degli interessi volti a salvaguardare pochi individui, che sono qui in gioco, ma qualcosa di più complesso come le elezioni Usa, dove gli interessi dei candidati intercettano la volontà di avere una moneta meno pesante, al fine di veicolare una politica economica di slancio e di prospettiva funzionale e strutturale per l’avvenire prossimo.

Differenze tra la sterlina inglese e l’euro per il trend del 2019

Si pensi ad esempio alla distanza e alle differenze che oggi intercorrono tra la sterlina inglese, mobile e frenetica e l’euro, che invece sta effettuando delle performance piuttosto piatte, per quanto riguarda il fronte valutario del medio e breve periodo. Fatte le debite considerazioni, nonostante ci siano da stabilire importanti questioni, sia la Fed che la Bce non dovrebbero sovvertire il trend monetario con cui il 2019 si avvia alla sua naturale conclusione.

Lo stesso trend dovrebbe quindi caratterizzare, salvo clamorose smentite, anche l’avvio del nuovo anno, attraverso una politica monetaria attendista e stabile, dove l’euro mostra ancora la sua resilienza nei confronti dello scambio con il dollaro statunitense, come potrete facilmente vedere attraverso la linea di scambio dell’eurusd che è andata a caratterizzare le settimane precedenti all’inizio di dicembre 2019.

Secondo gli analisti è piuttosto improbabile che le riunioni delle banche centrali andranno a sovvertire l’attuale trend con una pressione di vendita per quanto riguarda lo scambio euro/dollaro, per il prossimo periodo.

La politica economica e monetaria attuale

La politica monetaria attuale sarà quindi statica anche per le prossime settimane, come già affermato da illustri analisti come Merrill Linch, il quale ha già pubblicato un report con l’esaustivo titolo: “L’attesa continua senza sosta”. Ci sono di mezzo rischi e interessi globali da preservare e da difendere, come ad esempio le conseguenze della Brexit, ma anche il braccio di ferro estenuante tra Usa e Cina, il quale potrebbe però presto portare alla sua naturale conclusione.

In questo contesto il discorso legato al trading sul forex, rende il cambio valutario sempre più appetibile per questa coda del 2019, con gli economisti che si aspettano fiduciosi che la Fed mantenga questo clima di sospensione temporale, anche per le prossime settimane. Si tratta di un elemento auspicabile, che trova consenso praticamente per i principali analisti che sono stati interpellati in questo periodo.

Gli interessi della Fed e della Bce

Le premesse per cui la Fed dovrebbe a breve tornare a una politica più semplice e di prospettiva, ci sono tutte. Per quanto riguarda la Bce è da ricordare come l’ultima riunione di settembre abbia costituito la base per un ulteriore allentamento in ottica di politica economica a livello europeo.

I mercati hanno reagito con un trend positivo durante questo periodo dell’anno, visto che il tema chiave del 2019, cioè quello che riguarda la guerra dei dazi, ha creato un clima geopolitica instabile, ma al contempo pronto per ridare energia e lo sprint giusto in chiave di investimenti e di speculazioni in borsa. Tra le aspettative per il 2020, bisognerà anche capire quale sarà il ruolo della Bce, visto che ora alla guida della banca centrale c’è Christine Lagarde.