Incentivi all’assunzione: cosa hanno scelto le aziende nel 2020?

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La tutela del lavoro e dell’occupazione sono stati, sicuramente, due dei concetti base del periodo pandemico. Tanti gli incentivi all’assunzione confermati dal Governo, tanti quelli nuovi, pensati proprio per far fronte alla crisi economica dovuta alla pandemia.

Ma quali sono state le misure più usate dalle aziende? E perchè?

Gli incentivi all’assunzione: la classifica del 2020

È l’Inps ad aver ufficializzato l’Osservatorio delle politiche occupazionali e del lavoro del 2020, che è la fotografia di tutti gli incentivi utilizzati dalle aziende e il numero di lavoratori coinvolti.

Partiamo da un dato importante: il 38% dei contratti di lavoro avviati attraverso incentivi all’assunzione si è trasformato in un contratto a tempo indeterminato.

Ma quali sono stati gli incentivi più usati? Ecco il podio del 2020:

  • Decontribuzione Sud
  • trasformazione dell’apprendistato
  • incentivi per gli under 36

La Decontribuzione Sud: cosa è e perché le aziende lo scelgono

Sono oltre 1,5 milioni i contratti di lavoro a tempo indeterminato attivati attraverso la Decontribuzione Sud.

Questo incentivo  è stato pensato per arginare la crisi occupazionale dovuta dalla pandemia sanitaria. L’obiettivo della misura è offrire alle aziende un’agevolazione alla stabilizzazione dei contratti.

La Legge di Bilancio 2021 ha esteso l’esonero fino al 31 dicembre 2029. La percentuale di contribuzione sgravabile per la decontribuzione sud è pari al:

  • 30% fino al 31 dicembre 2025
  • 20% per gli anni 2026 e 2027
  • 10% per gli anni 2028 e 2029.

L’apprendistato come incentivo all’occupazione

Sono oltre 545mila, invece, i contratti di lavoro che sono nati da un iniziale periodo di apprendistato, che rappresenta uno degli incentivi all’occupazione più usati dalle aziende nel 2020.

Con i contratti di apprendistato, l’azienda ha un vero e proprio pacchetto di vantaggi:

  • aliquota fiscale ridotta;
  • agevolazioni riservate all’apprendistato di primo e terzo livello;
  • esonero dalla base di calcolo per l’applicazione di particolari istituti previsti dalla legge o dalla contrattazione collettiva.

L’esonero dei contributi per i giovani

L’esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani è uno degli incentivi più strutturati e che ha subito di recente una modifica importante, ossia l’estensione ai giovani fino ai 36 anni le agevolazioni previste.

L’incentivo disponibile è pari al 100% dei contributi previdenziali – con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL – per un importo massimo di 6.000 euro.

Sono poco meno di 250mila, infatti, i giovani assunti a tempo indeterminato con questa specifica misura.

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