Mef, forum su geopolitica e futuro dell’economia. Zigon: Europa sia motore di sviluppo

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In foto da sinistra Luigi Paganetto, Dario Scannapieco, Marco Zigon, Andrea Montanino

Imprenditori, banchieri, esponenti del mondo accademico e dell’informazione si sono riuniti a Napoli presso Villa Pignatelli, il 6 maggio, per un confronto sugli scenari economici e geopolitici. Anche alla luce delle prossime elezioni europee. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Matching Energies (Mef) del presidente Marco Zigon, che utilizzando la formula molto americana del lunch forum ha realizzato un interessante approfondimento sui principali temi dell’economia italiana e mondiale. “Crediamo fermamente che l’Europa vada rafforzata – dice proprio Zigon – per poter diventare un player di primo livello al pari di Stati Uniti d’America e Cina. Solo così sarà possibile creare sviluppo e affrontare da protagonisti le grandi sfide che l’economia internazionale ci propone. L’evento di oggi è un confronto tra le componenti in campo e al tempo stesso una fucina di idee e proposte che partono da una rigorosa analisi dell’attualità”. Per Zigon “nel contesto globale che ormai si è delineato non c’è più spazio, in termini di competitività, per i singoli Paesi per cui abbiamo bisogno di un progetto europeo. Ovviamente predisposto e attuato da un’Europa con regole diverse e più efficiente rispetto al passato”.

Montanino: Problema dazi
Di attualità ha parlato il capo economista di Confindustria, Andrea Montanino. “Questo appuntamento organizzato da Mef – dichiara – è di importanza strategica perché focalizza la discussione su quei grandi temi dai quali non possiamo chiamarci fuori. Se (il riferimento è alla giornata del 6 maggio, nda) un tweet del presidente americano Donald Trump sui dazi ha il potere di mettere in ginocchio tutte le Borse, compresa quella italiana, il dibattito che ne segue deve vederci protagonisti”. Proprio gli Usa “rappresentano un Paese da cui la nostra economia dipende molto – aggiunge Montanino – perché oltre alla quota di export diretta abbiamo anche una consistente quota di beni e componenti che vendiamo ad altri Paesi e che fanno parte di prodotti finali poi esportati in America. Per questo motivo la politica dei dazi commerciali ci tocca molto da vicino”.

Scannapieco: Pubblica amministrazione da riformare
La ripresa degli investimenti pubblici come stimolo per l’economia è un altro dei temi dominanti della discussione di Villa Pignatelli. “Bisogna riformare profondamente la pubblica amministrazione – è il pensiero di Dario Scannapieco, vice presidente della Banca Europea per gli Investimenti – perché materialmente spesso mancano le professionalità giuste per intercettare le opportunità e realizzare le progettazioni. Noi come Bei siamo al servizio delle comunità, come dimostra tutto quanto abbiamo fatto proprio qui a Napoli, ma chiediamo alle istituzioni uno sforzo per fare quel salto di qualità di cui l’economia ha bisogno”. Sostegno finanziario e consulenza sono i capisaldi della Bei. “Mi preme sottolineare – spiega Scannapieco – come soprattutto qui al Sud la Banca sia impegnata in un’opera di supporto alle Regioni per la velocizzazione di spesa dei fondi strutturali”.

Paganetto: Pronto un piano a sostegno dell’innovazione
L’economista Luigi Paganetto, vice presidente di Cassa Depositi e Prestiti, pone invece l’accento sulla politica degli investimenti a sostegno dello sviluppo. “E’ vero – ammette – che in Italia gli investimenti pubblici non sono tornati ancora ai livelli pre-crisi e vanno a rilento, però noi come Cassa Depositi e Prestiti crediamo sia giusto attuare una politica di rigore e selezionare gli investimenti anziché incorrere in scelte sbagliate e dannose”. Sulle novità in arrivo Paganetto annuncia una forte spinta all’innovazione. “Riteniamo sia la vera sfida del futuro, per questo motivo stiamo mettendo in campo un piano di investimenti in grado di sostenere la realizzazione di nuovi prodotti e processi, così da mettere la nostra economia nelle condizioni giuste per crescere”.