Metalli pesanti e infertilità maschile, il legame

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Una correlazione tra l’alta concentrazione di metalli pesanti nell’aria e nel suolo e l’infertilità maschile è il risultato di uno studio pilota realizzato su tutto il territorio della provincia di Napoli Una correlazione tra l’alta concentrazione di metalli pesanti nell’aria e nel suolo e l’infertilità maschile è il risultato di uno studio pilota realizzato su tutto il territorio della provincia di Napoli dai ricercatori di due atenei campani. A condurre lo studio Domenico Cicchella e Lucia Giaccio dell’Università del Sannio insieme a Benedetto De Vivo, Michele De Rosa e Gaetano Lombardi dell’Università Federico II di Napoli. Sono stati esaminati 600 soggetti selezionati da un campione di 1.237 uomini che si erano rivolti al Laboratorio di Andrologia della Federico II per problemi legati alla fertilità. Dimostrata una forte correlazione tra piombo e antimonio e la scarsa qualità del liquido seminale.


Occhio alla vista” è il nome della manifestazione giunta alla sua settima edizione, organizzata dall’Acoin-Federottica Napoli, Associazione ottici optometristi, con il patrocinio del Comune di Napoli. L’appuntamento di domenica 19 ottobre nel quartiere Vomero si è svolto in una speciale tensostruttura dotata di apparecchiature scientifiche ad elevata tecnologia ed ha accolto i cittadini per verificare la propria efficienza visiva. Sono raccolti, in collaborazione con i Lions, gli occhiali usati che verranno distribuiti nei Paesi in via di sviluppo.


Contro l’acne arriva da Napoli l’Acne Radar, strumento diagnostico che promette “di migliorare l’adesione ai trattamenti da parte dei più giovani”. Ideatori dell’innovazione, Giuseppe Monfrecola e Gabriella Fabbrocini, docenti dell’Università Federico II di Napoli. La presentazione nel corso del convegno in corso al Circolo ufficiali. Riflettori puntati anche sull’Acne Smart Phone che consente all’equipe dell’Ateneo di monitorare i pazienti più giovani e di stimolarli al rispetto dei trattamenti. La malattia colpisce l’80 per cento degli adolescenti.