Napoli, cerimonia a piazza Mercato. Marotta: la rivoluzione risvegliò le coscienze

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Oggi parliamo della rivoluzione del ’99, quella che i napoletani avevano completamente dimenticato. Abbiamo portato questa grande rivoluzione in tutto il Mezzogiorno d’Italia e poi in tutta l’Europa, dalla Spagna alla Grecia, dalla Germania alla Romania, e abbiamo reso possibile la ripresa della coscienza in tutte le popolazioni d’Europa”. E’ questo il messaggio lanciato da Gerardo Marotta, fondatore e presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che oggi ha partecipato alle celebrazioni del 216esimo anniversario della condanna a morte il 20 agosto in piazza Mercato dei patrioti giacobini. In occasione della cerimonia, è stata apposta all’entrata della Basilica del Carmine una targa in memoria dei martiri dell’illuminismo napoletano. Sulla memoria storica del popolo partenopeo, l’avvocato e filosofo partenopeo spiega che mentre a Parigi la presenza della mostra storia e didattica sulla Rivoluzione napoletana, pensata dall’Istituto che presiede, voluta ed accolta dal presidente Mitterand, fu “un grande trionfo – spiega –, a Napoli è stato faticosissimo riunire di nuovo il popolo di Napoli, quello che esultò all’assassinio di Eleonora (Pimentel Fonseca, ndr). Le alzarono perfino la gonna e il popolo di Napoli cantò con Eleonora sotto la forca. Il popolo è sempre fanciullo e ingenuo, non si forma mai e la colpa è anche della classe dirigente”.