Riforma copyright, via libera Ue. Di maio: “Una vergogna” Cosa accade ora?

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Bruxelles, 12 set. (Adnkronos) – Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di riforma della , dopo aver votato una lunga serie di emendamenti. La proposta è stata approvata dalla plenaria a Strasburgo con 438 voti favorevoli, 226 contrari e 39 astenuti.

“Una vergogna tutta europea: il Parlamento europeo ha introdotto la censura dei contenuti degli utenti su internet. Stiamo entrando ufficialmente in uno scenario da Grande Fratello di Orwell. Rispetto all’ultimo voto di Strasburgo in cui non fu dato il via libera al testo finale, le lobby hanno avuto il tempo di lavorare e influenzare gli europarlamentari, i quali hanno deciso di ricredersi. D’ora in poi, secondo l’Europa, i tuoi contenuti sui social potrebbero essere pubblici solo se superano il vaglio dei super censori”. E’ quanto scrive su Facebook il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, bocciando la direttiva approvata dall’Europarlamento e promettendo battaglia. “Con la scusa di questa riforma del copyright – tuona il capo politico del M5S – il Parlamento europeo ha di fatto legalizzato la censura preventiva. Oltre all’introduzione della cosiddetta e folle ‘link tax’, la cosa più grave è l’introduzione di questo meccanismo di filtraggio preventivo dei contenuti caricati dagli utenti. Per me è inammissibile”.

“Chiedo al presidente del Consiglio Conte di prendere immediatamente le distanze dalle dichiarazioni infamanti del vicepremier Di Maio contro il Parlamento europeo. Minacciare l’unica istituzione Ue direttamente eletta dai cittadini e’ da analfabeti della democrazia”, scrive su Twitter il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani.

“Oggi la cultura ha vinto sui soldi”. Non nasconde la sua soddisfazione il presidente Siae Mogol che ha seguito a Strasburgo la votazione. “Stabilire delle regole – osserva – non significa soffocare la libertà, come i giganti del web vogliono sostenere, senza pagare tasse e guadagnando cifre miliardarie. Loro hanno i miliardi, noi però abbiamo ragione e sono contento che gli europarlamentari l’abbiano capito”. “Il diritto d’autore non è una barriera al progresso – evidenzia – ma un sostegno alla creatività. Gli autori producono cultura: la cultura è il seme della democrazia, della tolleranza, della libertà di pensiero. Senza cultura del rispetto dei diritti di chi crea, scomparirebbero gli autori del presente e non ci sarebbero autori nel futuro”.