Tunisia-Italia, il caso migranti diventa questione diplomatica

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L’Onu esorta il governo italiano, che lavora per lo stop alla protezione speciale dei migranti richiedenti asilo, “ad abbandonare la nuova e severa legge, adottata all’inizio dell’anno, che limita le operazioni civili di ricerca e soccorso e ad astenersi dal criminalizzare chi salva le vite in mare”. È quanto afferma l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Volker Turk, sottolineando che “il diritto alla vita e il divieto di respingimento non possono essere derogati, nemmeno in tali circostanze. Qualsiasi nuova politica nell’ambito dello stato di emergenza deve essere conforme agli obblighi dell’Italia in materia di diritti umani”. La Lega però tira dritto e auspica un ritorno ai decreti Salvini. “In gioco vite umane”  “Stiamo assistendo a un forte aumento del numero di persone disperate che mettono a rischio la propria vita cercando di attraversare il Mediterraneo – prosegue Turk -. Non possiamo permetterci di procrastinare e impantanarci in un nuovo dibattito sulla responsabilità. Sono in gioco vite umane”. Effettivamente da Libia e Tunisia stando alle sedi diplomatiche come l’Ambasciata italiana di Tunisi di cui l’Ambasciatore  Fabrizio Saggio, stanno aumentando le persone impaurite dai conflitti nell’area e la cosa dimostra che adesso i problemi sono più al contorno che all’interno dell’area.  “L’esperienza ci insegna che adottare una linea più dura per frenare la migrazione irregolare non impedirà le partenze, ma porterà invece a più sofferenze umane e morti in mare”, continua l’Alto commissario, ricordando che sarebbe molto più saggio per i Paesi offrire “percorsi sicuri e regolari per la migrazione per evitare morti inutili”. Turk, si legge ancora sul sito dell’Onu, elogia “gli sforzi della guardia costiera italiana, che da venerdì ha salvato circa 2.000 persone”.Al Senato, intanto, i gruppi di maggioranza presenteranno un emendamento al decreto migranti, che propone di cancellare la protezione speciale per i richiedenti asilo. E’ quanto si apprende da fonti di Fratelli d’Italia. Il decreto è ora all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato e dovrebbe approdare in Aula il 18 aprile. L’emendamento sulla protezione speciale, su cui si sta lavorando anche per valutare come gestire i casi di protezione in corso, sarà presentato in aula. La Lega plaude per un possibile ritorno ai decreti Salvini. “È stato depositato un emendamento di maggioranza che recepisce quelli della Lega che danno una stretta alla protezione speciale introdotta dal ministro Lamorgese e dalla sinistra nel 2020. Era diventata una sanatoria, un pull factor di immigrazione. La protezione speciale ha creato sovraffollamento in tribunali e questure e non ha prodotto integrazione. Si ritorna ai decreti Salvini”, affermano fonti del Carroccio.