Barbagallo: Pmi, bene De Luca su lavoro e sicurezza Ma ora la regione abbassi Irap e Irpef

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Auguri al neopresidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con l’auspicio che possa trovare le risposte ai gravissimi problemi della Campania“. E’ quanto afferma Carlo Barbagallo, ex presidente dei Giovani di Confindustria e amministratore unico della Cofiba, società leader nella bonifica ambientale con sede in Terra di Lavoro.”Stando alle prime dichiarazioni programmatiche, De Luca parte con il piede giusto – dice Barbagallo -: sanare le emergenze sociali e lavorative, aiutare le aziende in difficoltà, investire nell’imprenditoria, tracciare un piano per la sicurezza, che è un bene primario per le imprese, per le famiglie e per gli investitori”. Ma le aziende, secondo l’ex numero uno degli under 40, necessitano di un’azione decisa anche su altri fronti per arrestare la desertificazione industriale che ha colpito la Campania negli ultimi decenni: “Snellimento delle macchina burocratica con tempi tassativi e certi per il completamento degli iter amministrativi, riqualificazione e rilancio dei sistemi infrastrutturali, lotta al sommerso, internazionalizzazione e accesso al credito per le Pmi, una politica industriale che valorizzi start-up e imprenditoria giovanile e investimenti più coraggiosi sul turismo, vero motore di sviluppo dell’economia regionale le cui potenzialità sono ancora tutte da sfruttare almeno per il 70 per cento. E’ solo lavorando seriamente su questi temi che si possono creare i presupposti ineludibili per essere competitivi sui mercati nazionali e soprattutto su quelli esteri, nonché le condizioni per un concreto sviluppo del territorio”, dice Barbagallo. Infine, c’è il fattore fisco “su cui occorre intervenire con la massima urgenza”. I contribuenti campani, imprese e famiglie, spiega Barbagallo, “non solo sono i più tartassati d’Italia, ma sono anche quelli che ne ricevono in cambio servizi pessimi se messi a paragone con gli standard del resto d’Italia. Le aliquote sono le più alte del Belpaese, con l’addizionale Irap al 4,97 per cento e Irpef al 2,8” . Le conseguenze? “Una perdita di reddito netto rispetto ai minimi di oltre il 7 per cento e la disoccupazione, che specie nella fascia tra i 15 e i 29 anni, supera ampiamente il 50 per cento”. Per rilanciare la competitività della Regione Campania e spingere le imprese ad investire, il nuovo Esecutivo regionale “dovrebbe lavorare a una riduzione dell’Irpef e a un azzeramento totale dell’Irap, garantire incentivi ad investimenti pubblici e privati per rilanciare la domanda interna, assicurando nel contempo un taglio deciso a costi, privilegi e sprechi della politica e della pubblica amministrazione”.