Inaugurazione Anno giudiziario, il procuratore generale: Urge riforma strutturale

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in foto Luigi Riello, procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli

“Il processo penale in Italia e’ una storia infinita. La Corte d’Appello di Napoli e’ assediata da piu’ di 80 mila ricorsi all’anno, numeri unici al mondo. Per ora si gira attorno a provvedimenti tampone. Voglio lanciare un appello: che parta da Napoli un confronto franco, senza riserve mentali, per proporre insieme, avvocati e magistrati, una riforma strutturale”. E’ quanto dice il procuratore generale della Repubblica del Distretto di Napoli, Luigi Riello, nella sala dei Baroni al Caste dell’Ovo durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Quanto alla prescrizione pur prevenendo anche io a una conclusione negativa sulla riforma entrata in vigore, non me la sento di negare che il fermo della prescrizione, in effetti non si tratta ne’ di sospensione, ne’ di interruzione, dopo la sentenza di primo grado risponda a un principio condivisibile”, aggiunge. Tuttavia questa riforma in se’ e da sola e “calata nella comatosa situazione italiana si tradurrebbe in un ergastolo processuale, soprattutto a Napoli”.Per Riello questo appena passato e’ “l’anno piu’ difficile e lacerante per la magistratura italiana”. Perchè “è esplosa una questione morale all’interno della magistratura italiana a cominciare dal suo organo di autogoverno e noi dobbiamo essere severi nel denunciare quanto accaduto: le erbacce vanno decisamente sradicate”. Manca una riforma strutturale del processo penale, insiste, e “paghiamo ormai da anni i nodi irrisolti”.