May va avanti con il sostegno del Dup

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Londra, 9 giu. (AdnKronos) – Il partito conservatore della premier Theresa May ha vinto le elezioni ma non è riuscito a conquistare la maggioranza assoluta in Parlamento, necessaria a governare il Paese. Secondo le proiezioni della Bcc, in base risultati quasi completi sulle 650 circoscrizioni, i Conservatori hanno 318 seggi e non possono quindi raggiungere i 326 necessari a conservare la maggioranza assoluta.

Su 649 seggi su 650 assegnati finora, 318 vanno ai Tory, 261 al Labour, 35 allo Scottish National Party, 12 ai Liberaldemocratici, 10 al Democratic Unionist party, 7 al Sinn Fein, Plaid Cymru se ne aggiudica 4e il Green Party 1.

In questo modo le elezioni anticipate volute dalla premier Theresa May si concludono con un parlamento sospeso, in quanto nessuna parte è in grado di ottenere i 326 posti necessari per la maggioranza assoluta in Parlamento.

Che succede ora?

La premier conservatrice ha comunque deciso di andare avanti e intorno alle 13.30 si recherà a Buckingham Palace per chiedere alla regina Elisabetta il permesso di formare un governo di minoranza, con l’intenzione di annunciare la formazione del nuovo esecutivo nel pomeriggio. Fonti di governo citate da Sky News riferiscono che la nomina dei ministri verrà annunciata nel corso della giornata.

Il Democratic Unionist Party ha infatti acconsentito alla formazione di un governo con i Conservatori . L’accordo, riporta l’Independent, non richiederà passaggi formali per la creazione di una coalizione. In questo modo la May ottiene una maggioranza di 328 seggi, appena 2 seggi oltre la soglia minima dei 326.

Le trattative tra Conservatori e Unionisti nordirlandesi sono andate avanti per tutta la notte, riporta l’Independent. Il maggiore partito nordirlandese ha motivato la decisione di formare una coalizione con i Tories con la necessità di impedire al leader laburista Jeremy Corbyn di diventare il nuovo primo ministro.

Il leader dei Laburisti Jeremy Corbyn chiede dal canto suo che la premier May si dimetta: “Ha perso seggi, ha perso voti, ha perso sostegno e fiducia. Tutto ciò è sufficiente per lasciare il posto a un governo veramente rappresentativo”. Noi, ha aggiunto, “siamo pronti a servire il nostro paese”. Per Corbyn i negoziati sulla Brexit dovranno proseguire e la decisione di ritardarli non dipende dai britannici. “La nostra posizione è chiara, vogliamo una Brexit che metta l’occupazione al primo posto”.

Affluenza record – Affluenza record nel Regno Unito per le elezioni politiche: a votare è stato il 68,7% degli aventi diritto, il 2,6% in più rispetto al 2015 e la percentuale più alta registrata dalle elezioni politiche del 1997. In tutto 46.9 milioni di elettori si erano registrati per prendere parte al voto di ieri, mezzo milione in più rispetto ai 46,4 milioni delle elezioni del 2015. L’affluenza ai seggi negli ultimi anni è progressivamente aumentata rispetto al calo registrato all’inizio degli anni 2000. Ecco i dati dell’affluenza delle ultime elezioni politiche: 2015, 66.2%; 2010, 65.1%; 2005, 61.4%; 2001, 59.4%; 1997, 71.4%. Nel Dopoguerra, le elezioni politiche con la più alta affluenza furono quelle del 1950, con l’83.9%. In quell’occasione vinsero i Laburisti di Clement Attlee, sconfiggendo i Tories guidati da Winston Churchill.