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venerdì, Aprile 26, 2024
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Bazar delle Follie di Piero Formica

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Svuotare il vaso per ampliare il campo della conoscenza

  La natura dei decisori politici del Bazar delle Follie è tale da rifuggire dal vuoto che essi intendono riempire a tutti i costi usando argilla (misure di politica economica) per modellare il vaso dell’economia senza però rendersi conto che, come diceva Lao Tzu, il suo uso dipende dal vuoto interno che si riesce a creare. Dal canto suo,...

L’imprenditorialità trasformativa e il moltiplicatore del rispetto

Il Bazar delle Follie è il paradiso dei beni posizionali, quelli che acquistano i ricchi proprio perché espongono un cartellino con prezzi così alti da escludere la gente ordinaria. Dall’altronde, non è proprio il Bazar il paese a più alto tasso di ineguaglianza di ricchezza e reddito? Estranea al Bazar è l’inclinazione all’altruismo e alla reciprocità (l’altruismo...

L’importanza di educare i giovani al pensiero indipendente e deviante

      Se è vero che il miglioramento continuo esige ambizioni oltremisura, è allora questo il tempo per riflettere nel Bazar sull’evoluzione (rivoluzione?) in corso nel mondo del lavoro con sviluppi significativi nel mondo dell’istruzione. Seppur incompleta, la lista in cinque punti qui suggerita delle voci da tenere sott’occhio indica la direzione del cambiamento. Primo: invece di sostituire...

Il valore assoluto della reputazione per non diventare come dei robot

      I robot conquistano spazi sempre più estesi in tutti i campi dell’attività dell’uomo. Il quale, per contro, messo a nudo da un’onda alta di dati a corroborare quanto già sostenevano diversi studiosi del comportamento tenuto nel suo agire, non appare più in veste di Home Economicus, una sorta di robot super razionale che dotato di tutta...

I mostri utili (a volte ) fanno paura ma sono il motore del cambiamento

A Tel Aviv, programmi di ricerca transdisciplinare fanno fiorire startup globali. L’interazione culturale tra industriali e scienziati è il punto di forza di Bangalore.  A Stoccolma vanno a braccetto cultura, produttività e crescita economica. Nell’aeroporto della capitale svedese, un manifesto recita che quella città è uno stato mentale, un’ampia disposizione d’animo. Quel manifesto è un’immagine vivida della massa critica in...

Cittadinanza della condivisione. A chi non conviene (e perché)

    Il Bazar Italia viaggia nella bassa classifica delle startup che hanno ambizioni di creare almeno 20 posti di lavoro nell’arco di cinque anni di vita e che portano sui mercati prodotti e servizi innovativi. È questo l’allarme lanciato dal rapporto del World Economic Forum, realizzato insieme al Global Entrepreneurship Monitor che annualmente fa il punto sull’attività imprenditoriale...

Dai “Lunatici” ai Millennial: croci e delizie delle disparità

  Da quando le ineguaglianze di ricchezza e reddito sono rientrate nel vivo del dibattito economico, gli economisti si confrontano sui due grandi temi dell’egoismo e dell’altruismo. È l’individualismo esasperato che contraddistingue gli individui, tutti accentrati sugli interessi personali, mentre attributi quali filantropia, generosità, disinteresse appartengono all’agire dell’umanità collettivamente in modo solidale? O al contrario ad essere altruisti sono...

Perché all’economia del rispetto serve l’eutanasia dell’ereditiere

Il Bazar delle Follie è un grande mercato dove si scambiano beni e servizi secondo la regola che è meglio appropriarsi del 90% di una piccola torta anziché ottenere il 20% di una grande. La rivalità più agguerrita per quel 90% fa premio sulla cooperazione indispensabile per la crescita della torta. Il Bazar è poi stato a lungo l'ambiente...

The Expulsion of Oblomov: Towards the Renaissance era

What we want to do is to expel the Oblomovs from public administration. Laziness, apathy and the refusal to act have played a large part in slowing the pace of change in society. Because so many fundamental reforms are needed, we welcome the struggle against shirkers in the public sector, but the action to be taken must go far...

Ora che le mappe non servono. Startup? Economia dell’inatteso

Lady D inizia il suo cammino verso l’imprenditorialità senza una mappa di riferimento. D ha una passione per Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, il quale, dopo aver acquisito la proprietà del Washington Post, ha così risposto a quanti lo interrogavano sul futuro di quel prestigioso quotidiano: “Non disponiamo di una mappa, non sarà facile tracciare un percorso”. Al...
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